*Comunicato Stampa*
“Cybercrime, in gioco ci sono i diritti umani”
Cyber 4.0 lancia il monito alla Cyber Crime Conference di Roma
“La nuova Convenzione Onu sarà decisiva per una definizione di cybercrime condivisa e basata
sul rispetto dei diritti fondamentali e su una visione di Internet come spazio aperto e libero”.
Lo dichiara Matteo Lucchetti, direttore del centro di competenza nazionale di Roma sulla cybersecurity, in occasione dell’evento organizzato da ICT Security Magazine al quartiere EUR
Roma, 11 maggio 2023 – “La lotta al cybercrime riguarda da vicino singoli e comunità nazionali più di quanto possiamo immaginare, ben al di là dei database custoditi in qualche lontano server esposto al cyber risk: in gioco non c’è solo l’Internet del futuro ma anche il rispetto dei diritti umani e le relazioni di pace e cooperazione fra Stati, in un prossimo domani ormai alle porte”.
È il monito che Matteo Lucchetti, direttore di Cyber 4.0, il centro di competenza nazionale ad alta specializzazione per la cybersecurity, ha lancia in apertura del Cyber Crime Conference di Roma, organizzato da Ict Security Magazine in collaborazione con Cyber 4.0, Socint – Società italiana di intelligence e Ccdcoe – Nato cooperative cyber defence centre of excellence.
L’evento riunisce nella Capitale i maggiori esperti internazionali, ricercatori, industriali di settore, autorità giudiziarie e della difesa, per un confronto “faccia a faccia” in una serie di talk. L’obiettivo è delineare lo scenario di riferimento sull’evoluzione del cybercrime, degli attori e delle risorse in campo, nonché le strategie più efficaci in ambito cyber defence e intelligence.
L’aumento esponenziale dei casi di cybercrime segue un trend in continua crescita a livello globale, ulteriormente accelerato nel contesto italiano dal verificarsi di due fattori senza precedenti che si sono susseguiti negli ultimi anni: i lockdown per le restrizioni sanitarie, che hanno accelerato il processo di transizione digitale in corso e aumentato di molto la superficie di attacco disponibile per i cyber criminali, e – dall’anno scorso – il conflitto in Donbass, che ha prodotto un incremento molto consistente dei cyber attacchi con motivazioni politiche. Il Clusit stima che nel 2022 in Italia si sia registrato un incremento del +169% di attacchi cyber rispetto al 2021, contro una media di incremento globale del +21%. E nel 2023 il trend sembra confermarsi, anche e soprattutto a causa degli attacchi provenienti da gang che supportano la guerra di aggressione contro l’Ucraina.
È questo un dato d’attualità inevitabile per la Cyber Crime Conference: la guerra fra Russia e Ucraina è un esempio importante e che ci tocca da molto vicino di cyber war su larga scala, come riportato da Ivan Kalabashkin, vice responsabile del direttorato, Security service di Ucraina (“Ukraine in cyberspace, 1 year after”).
In questo contesto, sui tavoli delle Nazioni Unite è in discussione la bozza della nuova Convenzione ONU sul cybercrime, che si propone di superare, a partire dal 2024, la Convenzione di Budapest del Consiglio d’Europa del 2001, il principale documento transnazionale in vigore già sottoscritto da 68 Stati anche esterni al consesso europeo, integrandone tuttavia diversi principi. Alexander Seger, responsabile della divisione Cybercrime del Consiglio d’Europa, è il primo relatore della conferenza (“International cooperation on cybercrime and electronic evidence: new tools, old debates?”). Sul tema si è soffermato lo stesso Lucchetti:
“Per fronteggiare il cybercrime servono strumenti di cooperazione internazionale, basati su trattati legali, affinché le prove raccolte siano utilizzabili nei tribunali e non solo come informazioni di intelligence – ha osservato il direttore di Cyber 4.0 -. Le Nazioni Unite dovrebbero assicurarsi che la nuova Convenzione offra una base comune legale nel rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo, a cominciare da una precisa definizione di “cybercrime”. Il rischio è che questo termine venga utilizzato da alcuni Stati per introdurre una visione restrittiva della libertà di espressione, della privacy, della discrezionalità del diritto penale, della cooperazione pubblico-privato e tra Stati. L’Italia può fare molto per favorire le negoziazioni, dove in competizione ci sono una visione chiusa e statocentrica di Internet come un luogo di frontiere (“Splinternet”) e quella di Internet come un luogo libero, inclusivo e di collaborazione – conclude Lucchetti –. Visioni alternative non solo cyber ma che inevitabilmente rifletteranno le relazioni di pace fra Stati e la libertà stessa degli individui”.
Fra gli altri relatori, partecipano al Cyber Crime Conference, Giulio Galasso, capo del servizio Operazioni dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn), per un intervento su “Cyber resilienza: il ruolo dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale nel contesto operativo cibernetico”; Dong Uk Kim, agente specializzato del dipartimento Cybercrime dell’Interpol (“The global cybercrime landscape and the investigative challenges”).
In programma, anche una tavola rotonda su case history giudiziarie e investigative (“The criminal justice in action in Europe and beyond – a collection of good stories”) che grazie all’intervento di tre procuratori permetterà di mettere a confronto buone pratiche attuate in Italia (Francesco Cajani, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Milano e punto di contatto italiano per Eurojust in relazione alla criminalità informatica), in Belgio (Jan Kerkhofs, federal magistrate, federal prosecutor’s office of Belgium) e in Germania (Jana Ringwald, Senior Public Prosecutor, The Attorney General’s Office Frankfurt am Main).
In agenda, fra gli altri, gli interventi di Riccardo Croce, direttore responsabile del Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle infrastrutture critiche (Cnaipic) Polizia postale e delle comunicazioni insieme ad Andrea Carnimeo dir. tec. sup. della Polizia di Stato (“Sicurezza cibernetica, opportunità e sfide per il prossimo futuro”, venerdì 12); Pier Luca Toselli, Ufficiale di polizia giudiziaria, digital evidence specialists (DES), Computer forensics e data analysis (CFDA) presso Guardia di Finanza (“Indagini 4.0, perquisizioni e repertamento delle evidenze informatiche nei diversi contesti”); il maggiore Giovanni Andriani Comandante della 2ª Sezione del III Gruppo, Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche, Guardia di Finanza, per un intervento su “Investigazione nel dark web” (venerdì 12).
La Cyber Crime Conference, 11esima edizione è in corso oggi e domani, venerdì 12, a ingresso gratuito, presso l’Auditorium della Tecnica (via Umberto Tupini, 65).
Rivolto a un pubblico di settore (professionisti del settore, manager security e It, autorità giudiziarie, forze dell’ordine, aziende, legali, diplomatici) l’evento riserva un’area espositiva alle proposte delle aziende impegnate nella gestione del rischio informatico, la cyber sicurezza e la messa in sicurezza delle organizzazioni.
I lavori si svolgeranno in italiano e inglese, per ciascun ospite sarà disponibile un servizio di interpretariato con traduzione simultanea e a tutti verrà rilasciato un attestato di partecipazione al termine della conferenza.
L’intero programma e le informazioni sono consultabili sul sito della Cyber Crime Conference.